La moda “si butta” nella tecnologia. Il primo passo di questo nuovo trend, negli ultimi anni, erano state le custodie per device elettronici, da smartphone a tablet. Già questo primo tentativo di combinare i due settori, moda e tecnologia, aveva dato risultati favorevoli. Oggi, si comincia a brandizzare anche il contenuto, complice il proliferare di oggetti che accompagnano la vita quotidiana online. A sperimentare nuove categorie merceologiche, spesso dotate di cavetto, sono sia i marchi fast fashion sia i luxury brand.
Il fenomeno ‘tecnologico’ appare trasversale e in crescita. Chiaramente, il moltiplicatore del prezzo varia a seconda del livello del nome del brand, ma si arriva anche a superare i 3mila euro per gli oggetti più sofisticati e ricercati.
Vediamo come la moda “si butta” nella tecnologia attraverso l’esempio di vari brand. Se H&M propone un batteria portatile, nello store online di Emporio Armani è possibile acquistare una chiavetta usb con l’inconfondibile logo alato. Louis Vuitton, all’interno del proprio e-store, propone una sezione wireless comprensivo di battery charger e auricolari con lo storico monogram. Mango ha appena lanciato la sua prima linea di accessori tecnologici caratterizzati da un design minimalista “total white”. La collezione comprende diverse proposte tecnologiche come: caricabatterie wireless, altoparlanti bluetooth, batterie esterna, cuffie cordless e cavi di ricarica con custodia. Berluti, top brand moda, presenta invece un lussuoso smart charger in pelle e, per gli amanti della musica di lusso, uno speaker in pelle, legno e metallo.
Già il solo mercato tecnologico è in forte crescita, come comunicato dai dati economici mondiali. Allo stesso modo il settore moda è attraversato dallo stesso sviluppo positivo, per cui, la combinazione di questi due settori non potrà che dare esiti favorevoli e sorprendenti!
Insomma: La moda “si butta” nella tecnologia e funziona!