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Una curiosità: lo sapevi che l’industria conciaria ITALIANA rappresenta il 17% dell’industria conciaria mondiale!

La concia delle pelli è un mestiere antichissimo, che risale alla preistoria, che si è poi sviluppato durante il medioevo fino a dar vita, durante la rivoluzione industriale, alle fabbriche, chiamate appunto concerie.

Conceria o Ingrosso di pellami ? Che confusione! Fate attenzione: La conceria è un’ INDUSTRIA in cui si svolge il processo di lavorazione della pelle, denominata la concia. Si tratta di aziende di medie-grandi dimensioni che impiegano moltissimi macchinari per ogni fase della lavorazione, dal momento in cui la pelle grezza arriva in fabbrica, al momento in cui ne esce quasi o del tutto, rifinita.

L’ingrosso di pellami è, invece, un’azienda che acquista pellami finiti, quindi già conciati, in grandi quantità direttamente dalle concerie e le rivende senza rilavorarli né tagliarli:
– ad altri commercianti (cioè ad altri grossisti, dettaglianti, rappresentanti ecc.);
– a soggetti economici del settore secondario (cioè a calzaturifici, cinturifici, tappezzieri, fasonisti di borse e abbigliamento, aziende artigiane, piccoli artigiani, hobbisti…) NOI SIAMO…….GROSSISTI! 😉

Ma facciamo ancora un passo indietro: quando mi chiedono ” la pelle vegan esiste? ” – la pelle è il prodotto Vegan per eccellenza!

La pelle è infatti un prodotto organico; l’animale, da cui si ricava la pelle, viene ucciso per l’industria alimentare.

La pelle scartata, se non fosse utilizzata, andrebbe comunque smaltita perche, essendo appunto un prodotto organico, marcirebbe. Non è un caso che il 99 % dei pellami conciati sono bovini, ovini, caprini, suini e quindi: tori, vacche, vitelli, maiali, montoni, capre, pecore; questo perché strettamente correlati all’industria alimentare.

Quando nei macelli di tutto il mondo gli animali vengono scuoiati per ricavarne la carne, le pelli vanno subito conservate prima che vadano in decomposizione, cosa che causerebbe gravi danni al fiore della pelle.

Le pelli, conservate nei macelli, vengono poi spedite nelle concerie di tutto il mondo.

Nelle concerie vengono effettuati dei trattamenti chimici e tecnici molto complessi nei quali non ci addentreremo, ma ce ne sono di fondamentali come ad esempio l’estrazione del pelo, ( non sempre necessaria in quanto esistono delle conce che prevedono il pelo, vedi il cavallino), la spaccatura della pelle e la scarnitura così da rendere la pelle più pulita e ricavarne i vari strati: fiore ( la parte più pregiata della pelle ) croste e sottocroste. Immaginate che la pelle, prima di essere scarnita è estremamente doppia ed, anche qui, il processo della scarnitura serve a non sprecare nulla e ad utilizzare tutti gli strati che avranno vari utilizzi. Ma di questo specifico passaggio ne parleremo in un articolo a sé.

Dopo ciò inizia la vera e propria concia; esistono varie tipologie di conce, ma le più utilizzate sono quella al vegetale e quella al cromo. L’80% delle pelli conciate al mondo sono conciate al cromo, il cromo da alle pelli un colore bluastro, ecco perché si parla di WET BLUE. Le pelli in WET BLUE hanno un mercato a sè.

Il cromo serve per rendere la pelle impermeabile all’acqua, abbastanza permeabile ad aria e al vapore acqueo, ma soprattutto per darle resistenza all’usura.

La concia al vegetale è molto antica perché gli oli utilizzati, chiamati tannini, sono estratti vegetali da alberi di quercia, castagno, mimosa, acacia ecc.

Dopo il processo di concia i pellami sono impregnati e tutto il liquido in eccesso della concia va assolutamente eliminato.

Tecnicamente la fase di concia finisce qui. Potrebbe essere fatta la cosiddetta riconcia.

Non è una fase obbligatoria. È una fase di preparazione ad altri tipi di procedimenti che potrebbero essere fatti successivamente. Serve a dare pienezza, compattezza oppure morbidezza oppure elasticità.

La concia vera è propria termina qui. Poi passiamo alla tintura, alla bottalatura, alla rifinizione, alla stampa…ma di queste fasi ve ne parlo la prossima volta!

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